1 - Cos’è il metodo KLC?
Perla Boccaccini, direttrice del Kids Learning Center (KLC), ci spiega la metodologia applicata alla scuola e perché una didattica ancorata alle neuroscienze è una strategia vincente.
“La metodologia applicata alla scuola, è stata ideata da me e dal mio team.
L’utilizzo sperimentale del metodo KLC, applicato nei tre istituti scolastici che ho avviato in questi 18 anni, ha creato un ambiente di apprendimento innovativo e competente nel favorire l’armonico processo di sviluppo del bambino, potenziandone quindi le abilita socio-emotive e migliorando la qualità di vita delle famiglie. Tutto ciò è stato possibile grazie all’attenzione posta al sostegno della genitorialità e ai bisogni di cui le famiglie moderne sono portatrici.”
2 - In cosa il metodo KLC differisce dalla didattica tradizionale?
“Per raggiungere gli obiettivi metodologici, le nostre scuole si avvalgono di una neurodidattica basata sull’ impulso delle neuroscienze cognitive, capaci di spiegare i processi attraverso cui apprendiamo (memoria, emozioni, attenzione, motivazione).
Oggi viviamo in una società ricca di opportunità di apprendimento. Per questa ragione dunque, i bambini non hanno bisogno tanto di stimoli, quanto di un ambiente capace di offrire loro risposte ai bisogni profondi, così come sono stati mappati e spiegati dalle neuroscienze”.
3- Qual è l’offerta formativa alla base del metodo?
“La nostra scuola offre una formazione laica ed indipendente, centrata sullo sviluppo della persona e delle sue abilità socio-emotive.
(Life Skills education in schools – WHO 1993).
Come lo fa?
Attraverso la promozione di una cultura internazionale in grado di consentire all’alunno di affacciarsi al mondo di domani nelle condizioni migliori (Early childhood education and care”- COMMISSIONE EUROPEA, 2014).
In altre parole, vogliamo fornire ai nostri bambini una forma mentis tale da costruire cittadini del mondo, privi di barriere mentali, sociali ed emotive.
Il nostro modello educativo si avvale di un doppio curriculum italiano – anglosassone in grado di offrire un’ampia gamma di opportunità e una maggiore libertà nella costruzione del proprio percorso scolastico.
Gli obiettivi sono conformi alle linee guida ministeriali italiane, arricchiti da indicazioni derivanti dal sistema di apprendimento anglosassone e da numerosi progetti interdisciplinari dal forte respiro internazionale. Infine, le abilità linguistiche sviluppate vengono certificate attraverso esami Trinity College.”
4 – Bilinguismo nell’infanzia: l’importanza di studiare inglese fin da bambini.
“Il progetto di bilinguismo si realizza attraverso l’introduzione della lingua inglese a partire dai primi anni di vita, in sintonia con le linee guida sancite dalla Commissione Europea (Language learning at pre-primary school, Brussels 2011).
Nella nostra scuola non s’insegna l’inglese ma “in” inglese (Tony Jewels 2012) e il bambino è il protagonista del processo che si configura come chiave dell’apprendimento, mentre l’insegnante ne è il facilitatore: un processo precoce che, coadiuvato dalla nostra metodologia psicoeducativa, offre ai nostri alunni un vantaggio incommensurabile.”
5 – Quanto è importante, oggi, per l’istituzione scolastica fornire un sostegno alla genitorialità e in che cosa si concretizza il contributo di KLC?
“I genitori sono da sempre protagonisti indiscussi delle nostre scuole che, per questa ragione, vengono identificate come “centri per l’educazione e il benessere familiare”: luoghi deputati all’accoglienza dell’intero nucleo, dove questi ultimi sono attivamente coinvolti nell’esperienza formativa dei figli.
La famiglia è il contesto più influente per lo sviluppo affettivo e cognitivo dei bambini. Infatti, apporta risorse fondamentali, che devono essere diligentemente valorizzate da una scuola in grado di favorire scambi comunicativi efficaci e responsabilità condivise.”
“Una lingua ti apre un corridoio per la vita. Due lingue ti aprono tutte le porte lungo il percorso”
cit. Frank Smith